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ING. LUIGI IANNICIELLO TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AI SENSI DELLA LEGGE 447/95 E DPCM 31/3/98
LEGGI SULL'INQUINAMENTO ACUSTICO D.Lgs. 277/91
La legge dispone che il
datore di lavoro è comunque tenuto a ridurre al minimo il rumore prodotto, anche
se inferiore alla soglia di 80 dBA. Legge Quadro n.447 del 20/10/95
D.P.C.M. 14/11/1997 All'interno degli ambienti abitativi, il livello differenziale di rumore non deve superare i seguenti limiti:
I limiti indicati non si applicano qualora il rumore ambientale misurato a finestre aperte sia inferiore a 50 dBA nel periodo diurno e a 40 dbA in quello notturno e il rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 35 dBA nel periodo diurno e a 25 dBA in quello notturno. In tali casi infatti, anche se il livello differenziale supera i 3 dBA di notte o i 5 dBA di giorno, il disturbo è da ritenersi comunque trascurabile.
L'inquinamento acustico si misura tramite
opportuni strumenti, detti fonometri. La legislazione vigente
impone che gli strumenti di misura soddisfino le specifiche per la classe 1
delle Norme Europee EN 60651/1994 e EN 60804/1994. Livello continuo equivalente di rumore (Leq): rappresenta il livello medio in un dato intervallo di tempo, ottenuto integrando il livello istantaneo in tale intervallo. Livello di rumore ambientale (La): è il livello equivalente di rumore prodotto dall'insieme di tutte le sorgenti di rumore presenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Livello di rumore residuo (Lr): è il livello equivalente di rumore che si rileva escludendo una sorgente specifica 'disturbante' Livello differenziale di rumore (Ld=La-Lr): è la differenza tra il livello di rumore ambientale ed il livello di rumore residuo.
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