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LA RADIOATTIVITA' 

Un pò di storia
Il fenomeno della radioattività fu scoperto nel 1896 da H. Bequerel, il quale osservò che i sali di uranio avevano la capacità di impressionare una lastra fotografica anche se questa era coperta da uno strato di materiale opaco alla luce. Il fenomeno fu poi approfondito dai coniugi Curie nel 1898, i quali isolarono un nuovo elemento fortemente radioattivo, il Radio, estraendolo da un sale di uranio (pechblenda).
La radioattività fu negli anni successivi studiata dal fisico E. Rutherford e dal chimico inglese F. Soddy 

 

Radioattività naturale e isotopi radioattivi artificiali
In natura esistono sostanze radioattive di origine naturale: uranio, torio, attinio, radio  e loro composti. 
I radionuclidi naturali appartengono per la maggior parte alle famiglie dell'Uranio-238, Uranio-235 e Torio-232. Il 'capostipite' di ciascuna famiglia dà origine per decadimento ad una serie di isotopi radioattivi per terminare con un isotopo stabile del piombo.

Queste sostanze radioattive naturali sono presenti in piccolissime quantità in alcuni minerali e in alcune rocce (quali il granito).

Un'altro radionuclide naturale di origine primordiale è il Potassio-40, un isotopo radioattivo contenuto nel potassio naturale in concentrazione bassissima (0,0118%).

Oltre ai radionuclidi di origine naturale c'e oggi la possibilità di rendere artificialmente radioattive alcune sostanze più comuni attraverso il bombardamento con particelle come i neutroni (radioattività indotta). Quest'ultimo è il caso degli isotopi radioattivi di elementi come il cobalto (->cobalto 60) e lo iodio (->iodio 131) usati nella diagnostica e nella terapia medica.

Misura della radioattività
Gli strumenti più diffusi per la misura della radiaottività sono i classici contatori Geiger ed i più sensibili contatori a scintillazione. Per la misura della esposizione personale si utilizzano degli appositi rilevatori detti dosimetri.
I contatori Geiger si basano sull' effetto ionizzante delle radiazioni beta e gamma. Quando una particella carica o un onda gamma attraversa il tubo rilevatore di cui dispone lo strumento, avviene una ionizzazione all'interno del tubo stesso e la scarica elettrica che ne consegue viene misurata con un apposito circuito elettronico. La maggioranza dei tubi Geiger non sono sensibili alle radiazioni alfa.
I contatori a scintillazione sfruttano la proprietà di talune sostanze di 'scintillare' quando sono colpite da radiazioni alfa, beta o gamma.
La scintillazione viene convertita in una flusso di elettroni grazie ad un tubo fotomoltiplicatore e quindi misurata con un apposito circuito.